Governare il bue – Icona V
Orienteering: Icona V, La Cattura del Bue – questi articoli sono un gioco che ci farebbe piacere condividere con voi. Abbiamo tratto a sorte una Icona e ci siamo messi ad osservarla, come si fa per trovare il sentiero nei nostri cammini senza la carta topografica. Abbiamo quindi espresso le nostre osservazioni, abbiamo notato i particolari e abbiamo messo giù la nota che segue. In un secondo momento ci siamo confrontati con il testo, non facile, dei due Maestri, uno in poesia e l’altro in prosa. Perchè non partecipate anche voi al gioco? Che cosa vi dice questa Icona trovandola lungo il vostro percorso spirituale? Fateci avere una vostra nota su info@lapagoda.org. In un secondo momento approfondiremo il tutto con le diverse traduzioni e con gli studi relativi. Per altre tavole già commentate vai su Cerca – Orienteering
Concluso il gioco vedremo, qualche riga più sotto, che cosa ci dicono e ci insegnano i Maestri cinesi a proposito. Mi inchino con umiltà alla loro saggezza. Rodolfo Savini
Il bovaro ha davanti a sé, come accade in più icone, un albero, una natura primigenia, dalle forme più o meno sfocate da sondare e conoscere. La natura partecipa alla sua ricerca, o meglio la sua ricerca è un fatto naturale. Erba qua e là contorna il paesaggio.
In primo piano l’occhio cade sui protagonisti, bue e bovaro. Nella parte bassa dell’icona un paesaggio indistinto, un terreno scomposto che aiuta a delineare con più evidenza il sentiero che il bovaro sta percorrendo, un sentiero pianeggiante e ben tracciato. Nel terreno sconnesso mi piace vedere, in questi giochi prospettici presenti nelle icone, delle montagne che lo contengono, così come, al contrario, nello sfondo lontano uno spazio indistinto che si perde e via via si espande. Un cielo senza confini si confonde con la tinta ocra che avvolge l’icona.
Ed eccoci all’immagine centrale. Nel guardarla, mi cade l’occhio su quella corda che unisce toro e bovaro. Non c’è uno contrapporsi dell’uno all’altro. Nè il bovaro deve inseguire il bue. Sembrano due amici che insieme percorrono la via . Quella corda sembra quasi, lasca come è, il segno di una intima amicizia, come un camminare assieme, la corda sembra quasi un tenersi “per mano”.
Nessuna contrapposizione, nessuna caccia, nessun conflitto, con fiducia camminano insieme nella stessa direzione.
Il bue ha perso qualcosa di sé, ha ritrovato qualcosa di sé. La sua pelle si è schiarita. Non è più scura e minacciosa, ma chiara e accogliente, come chiaro e accogliente è lo sguardo del bue, che con gli occhi socchiusi si abbandona al cammino del bovaro. Ha scoperto la fiducia nella condivisione della meta.
Dicono i MAESTRI
SHUBUN e SESSHU (XV sec.)
ICONA V - Catturare il Bue
con i Testi originali
Frusta e corda non si separano mai da lui.
Per paura che il bue possa perdersi nel mondo di polcere.
Ne prende cura dirigendolo con la mano,
lo rende perfettamente docile.
Senza briglie né legami spontaneamente arriverà a seguirlo.
Prima nasce la capacità di pensiero, poi segue l’osservazione circa l’apparenza dei fenomeni. All’origine il Risveglio avviene in conseguenza della percezione della Realtà. Vivendo nell’illusione ne consegue l’azione insensata. Non solo a causa di situazioni esterne ma per la conformazione stessa della natura interiore. Il bue deve essere tenuto fermo con la corda al naso senza indulgere alla pietà.
Delle 10 Icone spetta ora me, a voi, di cimentarci con il messaggio proposto dai testi – vedi Icona II 17ago19, IV 2dic19, VII 9ago19, VIII 29giu19, V 12mar21 – vai a “cerca”: Bue